sabato 27 gennaio 2007

Neve



Ieri a Perugia sono caduti grandi e soffici fiocchi di neve.
Per fortuna erano misti a acqua e  quindi non ha attaccato.
E stato comunque uno shock vedere la neve a gennaio. In genere arriva a febbraio e qualche volta a marzo.
Comunque quel poco di acquetta ha mandato in tilt la viabilità pubblica: gli autobus hanno saltato più di qualche corsa e così la gente stava impalata in mezzo alla strada al freddo e al gelo.

Per fortuna nel lettore mp3 avevo una canzone adattissima a esorcizzare linverno:


Una canzone per lestate di Simone Cristicchi

Sto pensando seriamente a una canzone per l’estate
Maledettamente stupida da farsi canticchiare
Orecchiabile, dal sapor di asciugamano
Col color latino con un ritmo sudamericano
Sto pensando a quanti soldi potrei farci veramente
Diventasse il tormentone dell’estate per la gente
Discoteche di Riccione, dentro i ristoranti dalle radio nazionali
Nei villaggi di vacanze….

L’ombrellone te lo ficco nel culo
E il gelato te lo spiaccico in faccia
Questa sabbia te la tiro negli occhi
E poi ti prendo a calci lungo la spiaggia
Con la sdraio ti ci spezzo la schiena
E ci piscio sulla tua abbronzatura
Ora ingurgita la crema solare
Prima che ti affoghi in questo schifo di mare

Sto pensando seriamente di scapparmene in montagna
La mia musica sarà soltanto un asino che raglia
Nella pace dei sensi praticando un pò di joga
Scoprirò la vera essenza che si cela in ogni cosa
Ma ripenso a questo pezzo ad un balletto da abbinare
Quattro passi, due-tre mosse
Che anche un orso sa rifare
Tutti quanti poi si sentiranno più felici
Sono un po più stronzi ma lontani ormai dai loro uffici

L’ombrellone te lo ficco nel culo
E il gelato te lo spiaccico in faccia
Questa sabbia te la tiro negli occhi
E poi ti prendo a calci lungo la spiaggia
Con la sdraio ti ci spezzo la schiena
E ci piscio sulla tua abbronzatura
Ora ingurgita la crema solare
Mentre ascolti la mia, canzone per l’estate se
canzone per l’estate

L’ombrellone te lo ficco nel culo
L’ombrellone te lo ficco nel culo
L’ombrellone te lo ficco nel culo
E il gelato te lo spiaccico in faccia
Questa sabbia te la tiro negli occhi
E poi ti prendo a calci lungo la spiaggia
Con la sdraio ti ci spezzo la schiena
E ci piscio sulla tua abbronzatura
Ora ingurgita la crema solare
Mentre ascolti la mia canzone per l’estate


Sto pensando seriamente a una canzone per l’estate
Maledettamente stupida da farsi canticchiare
Orecchiabile, dal sapor di asciugamano
Col color latino con un ritmo sudamericano
Sto pensando a quanti soldi potrei farci veramente
Diventasse il tormentone dell’estate per la gente
Discoteche di Riccione, dentro i ristoranti dalle radio nazionali
Nei villaggi di vacanze….

L’ombrellone te lo ficco nel culo
E il gelato te lo spiaccico in faccia
Questa sabbia te la tiro negli occhi
E poi ti prendo a calci lungo la spiaggia
Con la sdraio ti ci spezzo la schiena
E ci piscio sulla tua abbronzatura
Ora ingurgita la crema solare
Prima che ti affoghi in questo schifo di mare

Sto pensando seriamente di scapparmene in montagna
La mia musica sarà soltanto un asino che raglia
Nella pace dei sensi praticando un pò di joga
Scoprirò la vera essenza che si cela in ogni cosa
Ma ripenso a questo pezzo ad un balletto da abbinare
Quattro passi, due-tre mosse
Che anche un orso sa rifare
Tutti quanti poi si sentiranno più felici
Sono un po più stronzi ma lontani ormai dai loro uffici

L’ombrellone te lo ficco nel culo
E il gelato te lo spiaccico in faccia
Questa sabbia te la tiro negli occhi
E poi ti prendo a calci lungo la spiaggia
Con la sdraio ti ci spezzo la schiena
E ci piscio sulla tua abbronzatura
Ora ingurgita la crema solare
Mentre ascolti la mia, canzone per l’estate se
canzone per l’estate

L’ombrellone te lo ficco nel culo
L’ombrellone te lo ficco nel culo
L’ombrellone te lo ficco nel culo
E il gelato te lo spiaccico in faccia
Questa sabbia te la tiro negli occhi
E poi ti prendo a calci lungo la spiaggia
Con la sdraio ti ci spezzo la schiena
E ci piscio sulla tua abbronzatura
Ora ingurgita la crema solare
Mentre ascolti la mia canzone per l’estate



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venerdì 19 gennaio 2007

Blogga con mms? Ci provo

Spulciando nella varie sezioni di splinder ho trovato questa possibilità di pubblicare post dal cellulare o inviando e-mail.


Ho provato con un mms e ora attendo il risultato.


Vediamo che esce fuori


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Iniziamo dai saluti



Causa studio mi chiuderò in casa tre settimane, fino al giorno di San Valentino per capirci.


Niente internet e niente distrazioni.


Forse ogni tanto riuscirò ad aggiornare questo pazzo diario con alcuni messaggi in "differita".


Mi mancherà molto questa valvola di sfogo e soprattutto mi mancherà andare a sbirciare sui blog degli amici e delle persone che ho avuto modo di "incrociare" in questa vita da blogger.



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giovedì 18 gennaio 2007

Mi sento un rottame

Mi sento davvero un rottame.


Non perché soffra ancora degli strascichi dellinfluenza. Magari! 


Il problema è che finalmente mi sono decisa a fare un check up completo. I risultati non sono catastrofici, ma nemmeno così positivi.


Per fortuna le analisi del sangue e delle urini sono buone, anzi a essere precisini quasi tutti i valori sono forse troppo vicini al minimo del range.


La cosa che mi preoccupa, anzi le cose che mi preoccupano, è che in due diverse ecografie hanno trovato un polipetto di circa 1 cm e mezzo e alcuni noduli, che sapevo di avere, ma che con il tempo si sono ingrossati.


Ora mi dovrò sottoporre ad altri esami, sperando che tutto vada per il meglio.


Visto che sono sulle spese ho preso anche lappuntamento con il dentista... meglio essere tranquilli.


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martedì 16 gennaio 2007

Nuovo forum

Tanto per confutare la teoria secondo la quale i dipendenti pubblici non fanno niente tutto giorno, vi annuncio che ho scoperto un nuovo forum, un forum dedicato a una delle saghe fantasy che sto seguendo ora: La ruota del tempo di Robert Jordan.


Ancora non mi sono ambientata del tutto (si legga: ancora quei poveretti non hanno capito che razza di rogna gli è capitata tra i denti), però mi sembra che sia un posto simpatico.


Certo non prenderà mai il posto del forum di FM.


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Piccoli scrittori crescono

E ormai dal lontano 1994 che mi frulla in testa una storia che mi piacerebbe mettere su carta.


In questi anni le vicende, i personaggi, le avventure sono cambiati, evoluti.


Mi piacerebbe, finalmente, trovare il tempo di mettere tutto su carta. Lamore, lodio, un pizzico di ironia, le avventure.


Guardando il complesso di idee mi rendo conto che il tutto manca di originalità: in molti casi sono cliché letti e riletti o visti e rivisti al cinema. La cosa però non mi disturba più di tanto perché questa è una cosa che voglio fare per me, senza alcuna pretesa. Giusto per vedere che cacchio di fine fa la mia eroina.


Allinizio avevo pensato di mettermi a tavolino e pianificare tutto con cura, seguendo i consigli del caro Andrea DAngelo (http://www.negrore.com/), cho provato ma poi ho lasciato perdere. Già nella vita devo seguire regole e regolucce. Quando scrivo voglio essere libera [Se il mio "boss" Franz dovesse leggere queste righe sono sicura che scrollerebbe il capo. Ha provato a "impararmi" qualche regoletta, ma io sono refrattaria.].


Quindi ho buttato alle ortiche cronologie e cose varie e ho iniziato a scrivere la storia dal mezzo, da una scena un po piccante in cui la protagonista si trova suo malgrado in mezzo a una bella orgia.


 




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Doccia gelata

Quando meno te laspetti, quando hai abbassato la guardia, è in quel momento che Gli Imprevisti ti assaltano.


Sono subdoli, Gli Imprevisti: ti prendono alle spalle, frantumano quel poco di illusoria stabilità che ti eri creata intorno. Polverizzano il tuo cauto ottimismo e ti gettano nella peggiore delle angosce.


Ieri sera ho ricevuto una telefonata da Andrea, che era molto giù di morale. Neanche lui sapeva esattamente quello che era successo, non aveva compreso bene nemmeno lui. Da quel poco che sono riuscita a capire cè stato un intoppo nel Master che sta frequentando a Reggio Emilia.


Sul bando era scritto che laccesso era consentito a chi ha già conseguito la laure di primo o secondo livello o la vecchia cara laurea del vecchissimo ordinamento, invece ieri mattina si sono ritrovati in aula due ragazzi che frequentano il secondo anno delluniversità.


Candidamente questi due ragazzi gli hanno detto di essersi iscritti a un MASTER AZIENDALE. Da quel poco che ho capito un master aziendale sarebbe moooooooolto meno qualificante di un master di specializzazione post universitario.


Oggi dovevano chiedere spiegazioni al direttore dei corsi, speriamo di ricevere qualche notizia che faccia chiarezza.


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lunedì 15 gennaio 2007

Eccomi qui

Dopo una settimana a letto per influenza eccomi qui.


Niente febbre, ma naso gocciolante, gola in fiamme e tosse da fumatrice incallita.


Ci voleva proprio questa pausa, ero proprio esaurita, anche se tra mercoledi e giovedi mi sembravo una tigre in gabbia.


La cosa bella di questa settimana di riposo forzato è stata la possibilità di leggere quasi 2.000 pagine in sette giorni.


Erano anni che non mi succedeva una cosa del genere.  


Praticamente ho divorato gli ultimi due libri (editi in Italia) di Robert Jordan: Il signore del caos che aspettava sulla mensola da più di un anno, e La corona di spade.


Praticamente non riuscivo a togliere il naso dalle pagine, anche se devo dire che mi sono incavolata tantissimo per la scandalosa mancanza di qualità che la Fanucci Editrice continua a offrire ai suoi lettori: traduzioni stentate, frasi sbagliate, errori di stampa.


Una vera ecatombe. Senza contare che il prezzo dei volumi non è propriamente basso.



 


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venerdì 5 gennaio 2007

The Prestige.



"Now youre looking for the secret...


but you wont find it because youre not really looking.


You dont really want to know the secret...


You want to be fooled. "



Finalmente ieri sera dopo quasi un secolo io e Andrea siamo riusciti a tornare al cinema. Per il nostro grande rientro abbiamo scelto The Prestige, film dei fratelli Nolan.


Nella Londra vittoriana di fine 800 due illusionisti Rupert Angier (Hugh Jackman) e Alfred Borden (Christian Bale), si sfidano a colpi di numeri di prestigio per ottenere il favore del pubblico. Questa lotta per il primato li porterà a rinnegare la loro amicizia e a rischiare le loro vite e quelle delle persone che gli sono accanto. Nella loro battaglia rimangono coinvolti anche Cuttet (Michael Caine) e Olivia (Scarlett Johansson), assistenti di Angier, Sarah Borden (Rebecca Hall) lo scienziato (realmente esistito) Nikola Tesla, interpretato da David Bowie, e il suo assistente Mr. Alley (Andy Serkis).


Detto così, magari, non sembra un granché, ma vi assicuro che merita di essere visto.


Il film, costruito intorno a due diari, è concepito come una serie di flashback di Borden ed è incentrato tutto sul segreto e lossessione.


PS: io tenevo le parti di Bale.


 


Alcuni link agli articoli scritti dalla sottoscritta e pubblicati da FantasyMagazine:


The Prestige, il capolavoro


Gollum e David Bowie, la strana coppia


Batman sfida Wolverine



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giovedì 4 gennaio 2007

La gente è proprio strana

Sarà che questa mattina mi sono alzata con la luna di traverso, sarà che dopo quasi due settimane di ferie devo rientrare nei ritmi, sarà che il freddo congela i neuroni a tutti... però certe cose non hanno spiegazione.


Oggi sono venuti proprio allo scadere dellora di apertura al pubblico due tizi uno più sbarellato dellaltro.


La prima, giovane ricercatrice universitaria si è lamentata che spendiamo male i nostri soldi. Secondo lei le nostre esigue finanze le dovremmo usare prima per comprare i libri di testo in doppia copia, perché secondo lei dovremmo sempre averne una copia a disposizione per gli studenti.


Io la guardavo senza capire e dentro di me pensavo:


Guardi che i libri di testo non si possono prestare PROPRIO perché devono rimanere a disposizione per gli studenti. E noi non prendiamo due copie uguali di un libro perché almeno uno tu te lo puoi prendere e portare a casa.


Secondo la signorina, invece di cercare di comprare quanti più libri diversi tra loro, per offrire mezzi di ricerca a più persone possibili dovremmo PRIMA prendere una doppia copia di libri, alcuni dei quali sono degli anni 60, e poi se ci rimane qualcosa comprare i libri più aggiornati.


MA LA GENTE PERCHE PRIMA DI PARLARE NON ACCENDE IL CERVELLO.


La cosa più bella però lha fatta un professore che per raggiungere un ripiano molto in alto NON ha, ripeto NON ha, preso una delle comode scalette a disposizione, ma si è arrampicato sullo scaffale usando come punto dappoggio per la scalata un ripiano pieno di libri.


Risultato? I supporti si sono piegati e lintero ripiano di libri si è spetasciato a terra.


Lui arriva e ci fa: "Sono caduti!"


Ma neanche la figlia di una mia amica, che ha 6 anni, ricorre alla vecchia storia del "si è rotto!"


La cigliegina sulla torta? Siamo stati noi, cioè il mio collega, che ha dovuto risistemare tutto.



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mercoledì 3 gennaio 2007

Il meraviglioso Mondo del Cubo di Rubick

Tra i meravigliosi doni natalizi ho trovato anche lui: il meraviglioso Cubo di Rubik il rompicapo inventato da questo architetto (giuro, pensavo fosse un matematico) ungherese.


Presa dal sacro fuoco della curiosità in 3 nanosecondi lho sfasciato. E dalla mattina di Natale che sto cercando una soluzione.


Prima di diventare folle del tutto ho cercato la soluzione su internet e mi sono imbattuta in questo: http://www.compfused.com/directlink/1137


un ragazzo che riesce a risolverlo a occhi chiusi.


Ma si può? Io la gente del genere la detesto.


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martedì 2 gennaio 2007

La ff del Ballo del Ceppo

E terminato il Ballo del Ceppo, la prova di Fan Fiction ambientate durante il Ballo natalizio descritto in Harry Potter e il calice di fuoco, orgainizzato dai docenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts di FantasyMagazine. 


Purtroppo la mia è rimasta a metà, non ho avuto modo e tempo per completarla durante queste festività natalizie. Così ho pensato che, seguendo le regole del gioco, potrei terminarla qui. E scritta in prima persona secondo il punto di vista del mio personaggio e di quello del mio accompagnatore. In nero ci sono i brani di Jlian di Durmstrang, in rosso quelli di Gwen dei Tassorosso.



Questo è quello che ho scritto fino al 29 dicembre.


http://www.fantasymagazine.it/forum/viewtopic.php?t=8735&start=0 


 


ImmagineL’ultima volta che avevo visto i miei compagni così eccitati era stato all’ultima partita di Quidditch della scorsa stagione, quando Viktor era riuscito a prendere il boccino d’oro con un avvitamento Kastjn: le ragazze, scendendo dalla nave non facevano altro che ridacchiare, i ragazzi, invece, camminavano impettiti. Sembravano quasi fare la ruota nei loro caldi mantelli bordati di pelliccia.
Io non sapevo che pensare. Da giorni ormai non riuscivo a togliermi dalla testa quella buffa ragazza con i suoi occhiali grandi e i capelli corti. Era carina, se a uno piace il genere, anche se pericolosamente originale. Mi era dispiaciuto per lei: i libri, il brutto voto e tutto il resto. Avevo fatto bene a invitarla? Avrei passato una bella serata oppure sarebbe stato meglio starmene con i miei compagni?


- Ecco fatto! Che ne pensi?
Julia, decisamente soddisfatta mi porse lo specchio.
- Oh Ju, sei stata grandiosa. Non sarei mai stata pronta in tempo se tu non mi avessi aiutata.
- Ma figurati, per così poco.
Intorno a noi le nostre compagne di dormitorio ronzavano come tante piccole api operaie: Tiffany, bacchetta in mano aveva finito di acconciarsi i capelli, mentre Arwen nel suo elegante abito rosa stava scendendo per raggiungere Vampire.
- Andrew ti aspetta di sotto?
- Non vado con Andrew. Non te l’avevo detto? Andrew è dovuto partire, aveva degli impegni con i suoi. Vado con un ragazzo di Durmstrang.
- Davvero? Eccitante. E come si chiama?
Improvvisamente arrosii violentemente.
- Beh, veramente non me lo ricordo.
- Oh, Gwen… dimmi che non è vero!


Sentivo i commenti e le risate delle mie compagne di dormitorio mentre mi affannavo per raggiungere l’ingresso in tempo per l’appuntamento.
-
Oh, Gwen, ma davvero non ti ricordi come si chiama?
- Sei sicura di ricordarti com’è fatto?
- A limite saranno gli ultimi due rimasti nell’ingresso. Si
ritroveranno per forza.
Mi fermai giusto un momento per specchiarmi in uno dei finestroni tirati a lucido da Mastro Gazza, poi mi tuffai nella variopinta folla in attesa nell’atrio.
Studenti delle tre scuole di magia erano accalcati davanti alla porta della sala grande. Ragazze sorridenti accettavano complimenti e omaggi dai loro accompagnatori, i ragazzi esultanti si beavano dei sorrisi delle dame.
Con fatica mi feci strada tra la folla e mi fermai sotto le clessidre contapunti delle quattro case.


Almeno è puntuale!
La guardai avvicinarsi lentamente mentre, alzandosi sulle punte dei piedi, mi cercava tra la folla.
Raggiunse le clessidre e si fermò a pochi passi da me. Superando un gruppo di ragazze la raggiunsi.
- Ciao!
- Ciao! – Mi rispose educatamente
Sembrava non avermi riconosciuto. Decisi di divertirmi un po
- Anche tu aspetti qualcuno?
- Hmm!
- Avevi appuntamento qui?
- Si!
- Ah, e non è ancora arrivato?
- Evidentemente no. Tu che dici?
- Bah, forse era stanco di aspettarti ed è entrato da solo!
Finalmente si voltò e mi guardo con attenzione.
– Oh, sei tu! Sono così mortificata. Scusami. Senza gli occhiali non vedo non molto bene.
- Il trucco è d’effetto, forse però avresti fatto meglio a portarli, gli occhiali.


Terra inghiottimi! Terra inghiottimi! Terra inghiottimi!- In effetti è stato stupido da parte mia. Sai com’è… la vanità femminile.
Nessuna risposta. Solo un sorriso educato ma distante.
La serata non sembrava nascere sotto i migliori auspici, mi consolai sperando che conoscendoci meglio forse avremmo finito per piacerci un po’.
Magari potremmo anche fare amicizia.
Lo presi sottobraccio e con un sorriso spigliato (speravo che lo fosse) gli propositi di entrare.
Dal poco che potevo distinguere, la sala grande era irriconoscibile: sembrava molto più grande e al posto dei tavoli delle case c’erano tanti piccoli tavoli rotondi e scintillanti.
- Ci sediamo con i mie compagni?
La sua proposta mi prese alla sprovvista. - Con piacere. – Risposi


Ci sedemmo al tavolo con Svetlana e Marita che quasi non si accorsero del nostro arrivo. Ci salutarono distrattamente e si rituffarono nella fitta conversazione con i loro accompagnatori.
- Allora, come mai non avevi un cavaliere?
- Il ragazzo che avevo invitato è dovuto partire. Suo papà è un archeologo babbano...
- Ah, poverino. Comunque non è colpa sua se suo padre...
Non so da dove uscirono quelle parole o come mai la mia voce suonò così aspra. La vidi irrigidirsi.
- Perché poverino? Perché non è potuto venire alla festa o perché è di “origini babbane”?
- Ecco, io … non fraintendermi. Da noi i babbani…
- Prima che tu aggiunga altro è meglio che ti dica che anche la mia famiglia è babbana.


Per un po’ rimanemmo in silenzio, ignorandoci.
- Sei stato molto gentile a invitarmi, ma a questo punto credo sia chiaro che non è stata una buona idea.- Feci per alzarmi. - Sarà meglio che raggiunga i miei amici.
- Se è così, è meglio che prenda questi. – Così dicendo Jlian estrasse la bacchetta da una tasca interna della giacca, prese due calici di cristallo e con un semplice e fluido movimento del polso li trasfigurò in un paio di occhiali. – Ti serviranno!
Lo guardai sorpresa.
- Che altro sai fare?
- Temo che per scoprirlo sarai costretta a passare il resto della serata con me.
Jlian iniziava a piacermi
- La cosa sembra essere interessante.- Gli sorrisi. – A scuola oltre a questi trucchetti vi insegnano anche a ballare?

Mi porse la mano. Fui felice di stringergliela fino a quando non raggiungemmo la pista da ballo.
Ci lasciammo andare cullati dal ritmo e trasportati dalla marea degli studenti che ballava intorno a noi. Non facemmo caso alla musica o alle coppie vicine perché per tutto il tempo che rimanemmo lontano dal tavolo parlammo di noi.
Lei mi raccontò dei suoi genitori babbani e della sua casa a Liverpool. Promise che via gufo mi avrebbe mandato una delle foto babbane, di quelle che non si muovono. Mi disse che finita la scuola le sarebbe piaciuto specializzarsi al San Mungo, l’ospedale magico di Londra, e che non era una grande appassionata di Quidditch.
- Sai non mi piace molto volare. – Sorrise imbarazzata. – Però sono una grande giocatrice di scacchi magici.


Allimprovviso alcuni ragazzi iniziarono a saltare e spintonarsi. Più che a un ballo ufficiale sembrava di essere a un concerto rock. Una ragazza di Serpeverde mi spinse contro uno studente di Corvonero.
- Torniamo a sederci? Questo delirio non fa per me!
Camminando avanti a me Jlian cercò di farsi strada tra gli scalmanati.
Tra una spallata e l’altra, tra una breve sosta e uno scatto per approfittare degli spazzi che si creavano scorsi Eru e Vampire. Sembravano godersela da matti.
Finalmente riuscimmo a riguadagnare il nostro tavolo.
- QUI SAPETE COME DIVERTIRVI. - Il volume della musica era aumentato sensibilmente.
- COME HAI DETTO?
- E’ INIUTILE. NON SI CAPISCE NIENTE! – Jlian scrollò il capo. – ANDIAMO IN UN POSTO PIU’ TRANQUILLO?
- ASPETTAMI QUI, VADO A PRENDERE IL MANTELLO.


- NON NE AVRAI BISOGNO. TI MOSTRO UNO DEGLI ALTRI TRUCCHETTI CHE MI HANNO INSEGNATO.
La condussi nell’atrio e prima di varcare il grande portone la feci fermare davanti a me. Con delicatezza appoggiai la punta della bacchetta sul suo capo e sussurrai. - Pala Argentum.


Dalla testa una sensazione di calore si diffuse in tutto il corpo mentre piccoli fili scintillanti uscivano dalla bacchetta di Jlian.
- Ecco fatto! - Sopra al mio vestito era apparso un morbido e caldo mantello di pelle lucente. – Un ultimo tocco e sarai pronta per uscire. – Agitò nuovamente la bacchetta e dal nulla apparvero stivali imbottiti, un manicotto e un colbacco bordati di pelliccia. – Zibellino
, pregiato e molto richiesto.
- Oh, Jlian… ma sono stupendi. Grazie! –
- Ora sei pronta per affrontare la notte.

Uscimmo all’aria aperta. La notte era fredda e priva di vento. Nel cielo terso risplendeva una pallida luna. Molte coppie avevano deciso di abbandonare il ballo e di arrischiare una passeggiata sulla neve fresca.
- Questo spettacolo toglie il fiato, non trovi?


Lasciai che il mio sguardo vagasse lontano, fino alla nostra nave fiocamente illuminata dalle lanterne accese a prora, poppa e sul cassero. Poi dalle acque placide del lago risalii fino alla mastodontica carrozza degli studenti di Beauxbatons.
-Si – risposi – è davvero bello qua fuori.
- Pensavo… magari se vuoi… potrei mostrarti…
- Si?
- Il posto che preferisco qui a scuola.
- Mi piacerebbe molto.
Per un po’ la luce della luna riflessa dalla neve fu sufficiente per procedere speditamente, ma quando entrammo in una zona d’ombra, al ridosso delle mura del castello, Gwen si fermò.
- Jlian… ti spiacerebbe fare un po’ di luce. Non ho con me la bacchetta.
-Non ti fidi a rimanere al buio da sola con me?
- Dici che dovrei?


Finalmente ci lasciammo alle spalle il frastuono che proveniva dalla sala grande. Ora l’unica cosa che riuscivamo a sentire era il rumore attutito dei nostri passi sulla neve fresca.
- Siamo vicino alle serre, giusto?
- Si. Dietro alla terza serra c’è una piccola panca. E’ lì che mi piace passare il poco tempo libero che ho. Sai, nella bella stagione vengo qui a studiare. E’ tranquillo e si gode di
una bellissima vista sulla foresta proibita.
Raggiungemmo la nostra meta e dopo aver spazzolato via i centimetri di neve che si erano accumulati sul marmo ci sedemmo.
- Vis Caloris- intorno a noi il freddo sparì di colpo. – Così va meglio, non trovi?
Sorrise.
- Alla tua scuola ve ne insegnano parecchi di questi trucchetti. Non è vero?


Alla tua scuola ve ne insegnano parecchi di questi trucchetti qui. Non è vero?
Si fece seria.
- Jlian?
- Si?
- Ti ho raccontato tutto di me, non che poi ci sia molto da raccontare. Io, invece, non so proprio niente di te, della tua vita.
- Sai… non c’è molto da sapere…
- Avrai anche tu una casa e una famiglia. Vero? Comincia da lì.
La sua richiesta mi prese alla sprovvista. Non avevo idea di cosa raccontarle e da dove cominciare.
- Oh, no! – Nella sua voce c’era una nota di panico.
- Che c’è? Hai sentito qualcosa? – Scattai in piedi con la bacchetta in pugno.


- No, Gwen. – Represse a stento una risata e rinfoderò la bacchetta.
- Vediamo da dove posso cominciare. Come certamente saprai a Durmstrang abbiamo regole molto rigide per la scelta degli studenti, quindi dato che sono stato ammesso devo essere un Purosangue. Giusto?
- Giusto!
- Devi sapere
che la mia è una delle più antiche famiglie di maghi d’Europa. Pensa che uno dei mie bis bis bis zii, o chi per lui, ha sposato una delle eredi di Salazar Serpeverde. Mia madre, invece, è una Durmastrang, una pro pro pro nipote di Sergei Stanishev Durmstrang, il mago oscuro che fondò la scuola.
Santa polenta! E’ come se fossi uscita con Malfoy!













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Eccoci qui

Eccoci qui!


Il nuovo anno è iniziato in modo davvero frizzante: la notte di San Silvestro lho passata con la "palla al piede", la mia coinquilina le sue due sorelle, uno dei suoi due fratelli e la dilui fidanzata.


Abbiamo festeggiato con una cena a casa di Andrea, il brindisi sul balcone vista fuochi dartificio unagguerrita partita a Trivial Pursuit e unaltra esilerante a Nomi-Cose-Città.


Erano secoli che non ci giocavo ed ero abbastanza arrugginita. Cè stato un piccolo incidente diplomatico quando ho contestato alla mia coinquilina il fatto che "Naviglio" non è il nome di un fiumo... per il resto però è stata una serata estremamente piacevole.


Il Primo invice siamo state (io, la mia coinquilina e le sue due sorelle) a pranzo a casa di Andrea ospiti dei suio genitori e dei due fratelli. Dopo pranzo ci siamo cimentati in una partita che ha coinvolto i suoceri.


E stata lapoteosi: mentre la sorella di Andrea dormiva placida sul divano in sala si è scatenata la terza guerra mondiale. Nomi improbabili (il suocero si è appellato alla libertà di ogni madre di chiamare il figlio come preferisce e ha estratto dal cappello il nome Cecio), animali fantastici come il Micio  (sempre il papà di Andrea), contestazioni su nomi di fiumi e gli astrusi personaggi storici trovati dalla mamma di Andrea.


Da sentirsi male dal ridere


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