venerdì 5 novembre 2010

Tempo! Tempo! Tempo!

Quanto tempo che non aggiorno questo diario virtuale. Avrei tante cose da scrivere, ma ho così poco tempo. Vorrà dire che mi limiterò ad alcuni flash.

Dovrei scrivere almeno 2 pezzi per FM, ma oggi la connessione fa i capricci e non ci pensa nemmeno ad aprirmi le pagine che mi servono. Sarà un segno del destino?





  • L'altra sera abbiamo visto Watchmen, il film di Zack Snyder basato sulla graphic novel (guai a chiamarla fumetto) di Alan Moore, lo stesso autore di V per Vendetta. La storia, abbastanza violenta, è ambientato in un 1885 alternativo in cui USA e URSS sono sull'orlo della guerra atomica e segue le gesta di un gruppo di eroi mascherati, vigilantes senza superpoteri dalla dubbia moralità. Violenti, ubriaconi, folli, ce n'è per tutti i gusti. Dopo che gli Stati Uniti hanno approvato una legge che vieta a questi uomini e donne di indossare maschere alcuni si sono dati alla macchia, altri si sono integrati nella società. Ma a un certo punto uno di questi ex eroi, il Comico, viene ucciso, così Rorschach (come quello delle macchie) decide di andare in fondo al mistero. Davvero favoloso.


  • Ho letto Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: il mare dei mostri. Mi è piaciuto molto. Davvero. Il libro è semplice ed è davvero scorrevole. In questa seconda avventura ci sono altri miti, altri mostri. La storia è un pochino più complessa del primo libro, anche se continuamente c'è questa specie di parallelismo con Harry Potter: la profezia, il terzetto di  amici, una "scuola speciale" per ragazzini speciali.


  • Ieri sera, per fare una cosa diversa, siamo andati a teatro con una coppia di amici. Siamo andati a vedere un'adattamento di Sogno di una notte di mezza estate fatto dalla compagnia stabile del teatro della nostra regione. Devo dire che sono rimasta molto delusa dalla sceneggiatura (minimalista, ma si sa mancano i soldi), dai costumi (tuniche greche naturalmente per Teseo, Ippolita e il giovani ateniesi, lunghi mantelli neri per Oberon e Titania, vestiti colorati moderni per i guitti che mettono in scena il dramma di Piramo e Tisbe) e un po' dalla recitazione. Non sono riuscita a capire se la recitazione monotonica e monotona dei attori che impersonavano i giovani greci fosse voluta (magari per richiamare proprio il coro greco) o se invece era dovuta a limiti degli attori. E poi è stato lunghissimo. Praticamente siamo usciti da teatro che era mezzanotte. Io ho rischiato un paio di volte di addomentarmi.


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