giovedì 20 febbraio 2014

Una serata diversa

I suoceri ogni anno fanno l'abbonamento al teatro, il turno infrasettimanale, e puntualmente hanno dei problemi e non ci possono andare. Spesso abbiamo usufruito noi, qualche volta abbiamo declinato, qualche volta è andata mia cognata. Devo dire che sono sempre ottimi posti, in platea nelle prime file.


Negli anni in questo modo abbiamo visto spettacoli che ci sono più o meno piaciuti. Devo dire che preferisco le cose brillanti o quantomeno opere con attori che mi piacciono. Così negli anni abbiamo visto in ordine sparso la Cortellesi con un monologo su una precaria, Bisio con I bambini sono comunisti, Accorsi nell'Orlando Furioso, Popolizio nel Misantropo e un'opera di Ibsen (La donna del mare). 


Mi piace il teatro ma devo dire che ho grossi problemi ad andare a teatro. I motivi sono soprattutto logistici: le poltroncine del teatro del 1600 sono SCOMODE da morire e quando è un atto unico e non hai il modo di alzarti per sgranchirti le gambe o andare al bagno è un vero supplizio. Poi la temperatura in sala è allucinante, anche se uno si veste a cipolla è impossibile non iniziare ad accusare il colpo. Il calore poi e l'aria consumata inevitabilmente mi fa addormentare. Quando abbiamo visto Ibsen mi dovevo pizzicare il braccio per non addormentarmi... anche se confesso che ogni tanto "chiudevo gli occhi". 


Ieri sera siamo subentrati ai suoceri (in trasferta oltreoceano) per lo spettacolo Le voci di dentro di Eduardo De Filippo con i fratelli Toni e Beppe Servillo. E' una storia surreale e onirica che si basa sul sogno fatto da uno dei personaggi che è convinto che i vicini di casa abbiano ucciso il suo migliore amico. Da qui una serie di domande, accuse, situazioni surreali. Devo ammettere che la fine mi ha lasciata un po' spiazzata, perché lascia in sospeso alcune cose tra il protagonista e il fratello, impersonati dai due Servillo.


Mi è piaciuto moltissimo, il teatro napoletano di De Filippo ha qualcosa in più proprio nell'uso della lingua (parlare di dialetto sembra riduttivo) e i due attori di punta sono stati eccezionali, soprattutto Beppe Servillo che fa la spalla al fratello. Anche se ci sono rimasta malissimo, l'ho trovato profondamente invecchiato, tanto che la sua trasformazione è preoccupante... Se si considera che è del '60 e che è il più piccolo dei due.


Le cose che mi sono piaciute di più? Vedere la complicità tra i due fratelli, l'affiatamento. Mi piace pensare a due fratelli che lavorano insieme così, chissà se io e mia sorella riusciremmo a fare una tourné del genere senza strangolarci?


E poi adoro gli applausi alla fine, con tutto il cast schierato. Trovo sia una cosa molto democratica, anche se naturalmente i protagonista/regista ha preso la maggior parte delle ovazioni. Però mi solleva il cuore il fatto che tutti dal primo all'umile comparsa che ha due sole battute ricevano lo stesso riconoscimento.


Ho visto che nell'abbonamento dei suoceri c'è anche lo spettacolo con Neri Marcorè sui Beatles... quasi quasi... 

2 commenti:

  1.  bello però lo spettacolo sui Beatles! corrompi i suoceri!

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  2.  questo potrebbe piacere anche a me... e anche quello sui beatles!!! 

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